Chiesa di Cristo di Alessandria
Per un Ritorno al Cristianesimo delle Origini
L'Inganno del Natale
A Natale il mondo frenetico in cui viviamo sembra fermarsi e tanta gente si lascia conquistare dai messaggi di pace e di amore che si diffondono ovunque. E una dolce atmosfera che, per alcuni giorni, fa sentire tutti un po più buoni e disponibili verso gli altri, anche se ben presto questi sentimenti lasciano il posto ai mille problemi ed egoismi della vita quotidiana. In questo periodo dell'anno, tuttavia, si verifica una duplice realtà contraddittoria perché, se da un lato vi sono alcuni che celebrano il Natale con sincera devozione, dal lato opposto ve ne sono tanti altri che lo vivono come una festa consumistica. Per tutti, comunque, rappresenta una festività cristiana, ma si ingannano perché, pur manifestandosi come festa religiosa, in realtà è una celebrazione di origine pagana che Dio non ha mai né voluto né tanto meno comandato di osservare.
Nella Bibbia dov'è non si fa alcun riferimento al giorno esatto in cui è nato Gesù tanto è vero che l'Evangelista Luca, che pur descrive accuratamente questo evento (cfr. Vangelo di Luca 2, 1-10), omette volutamente giorno, mese e anno e dalla lettura di questo Vangelo, si possono fare queste due importanti considerazioni.
La prima riguarda il censimento voluto dall'Imperatore Augusto in base al quale Giuseppe, Maria ricevettero l'ordine di recarsi nelle rispettive città di nascita per registrarsi. Se un trasferimento di così tante persone fosse avvenuto in inverno avrebbe causato loro molti disagi, dovuti al freddo e alla difficoltà del viaggio, e creato malumore e ostilità verso l'Imperatore. E quindi ragionevole ritenere che lImperatore, non avendo alcun interesse a inimicarsi la popolazione, scelse una diversa stagione per indire il censimento.
La seconda considerazione nasce dal sapere che i pastori stavano nei campi e facevano di notte la guardia al loro gregge. Considerato, però, che le notti invernali in Palestina sono da sempre rigide e fredde e che i pastori non stanno mai allaperto con le greggi in questo periodo dellanno, ne consegue che Gesù non può essere nato in inverno.
Stando così le cose si può soltanto dedurre che Gesù non è nato in inverno ma in una stagione dal clima più mite. E allora, come mai e perché si è giunti a festeggiare il Natale proprio il giorno 25 dicembre? Divenuto il cristianesimo religione ufficiale, i nuovi convertiti lo praticano in modo superficiale ed approssimativo, senza la convinzione e serietà richieste da Dio, in quanto costretti dall'Imperatore. Così è nato il Cattolicesimo.
Una volta consolidatosi nel tempo, ha dato origine, oltre al Natale, anche a tanti altri riti sbagliati agli occhi di Dio.
Ricordiamo, inoltre, che nei primi tre secoli dell'Era Cristiana la festività del Natale non esisteva; infatti, fino dai tempi del Vecchio Testamento Dio proibì agli Ebrei di celebrare le feste ebraiche e disse loro: "Cessate dal recare oblazioni vane; il profumo io lo ho in abominio; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare adunanze, io non posso soffrire l'niquità unita all'assemblea solenne. I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l'anima mia li odia, mi sono un peso che sono stanco di portare." (Libro di Isaia 1:13-14)
Un altro esempio significativo sul divieto di celebrare le feste religiose non comandate, lo troviamo nel Nuovo Testamento, dove lApostolo Paolo rimprovera i Cristiani della Galazia che desideravano continuare ad osservare le feste ebraiche con le seguenti parole:
"Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni. Io temo di essermi affaticato invano per voi." (Lettera ai Galati 4:10-11)
Il Natale è una delle tante feste religiose che gli uomini celebrano spesso in buona fede e convinti di onorare il Signore e chi lo festeggia ha solo illusione di essere credente, ma in realtà segue una falsa religiosità che progressivamente distrugge la Verità insegnata da Cristo e lo allontana da Dio.
Dio ordina: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli." (Vangelo di Matteo 7:21). Se Gesù non ha mai parlato del Suo compleanno, né tanto meno festeggiato, quale diritto abbiamo per farlo?
Per fare la volontà del Signore è indispensabile studiare con cuore puro la Bibbia, sforzarsi di imparare i Suoi insegnamenti e cercare, poi, con tutte le forze di metterli in pratica nella quotidianità della vita.
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