Chi è il papa?

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Nell'ultimo periodo domina sui nostri telegiornali la notizia della elezione del nuovo Papa Francesco I a seguito dell’abdicazione di Benedetto XVI. Il punto è che i media parlano del Papa come “successore di Pietro”, presupponendo due verità: la prima che l'apostolo Pietro sia stato il primo Papa, cioè il vicario di Cristo, in altre parole il capo “terreno” della chiesa; la seconda che sia stata stabilita da Dio la successione di questo incarico.

Dal momento che molta gente, vuoi per tradizione, vuoi per ignoranza biblica, crede ciecamente a questi assunti, riteniamo sia il caso di fare chiarezza, come sempre, verificando come stanno le cose sulle pagine del Nuovo Testamento.

Cosa significa il termine “chiesa”? Su quale principio è fondata?

Il termine è una traslitterazione dal greco ekklesìa, che significa assemblea, gruppo di persone. Quando Pietro affermò che Gesù era il Cristo (ovvero l'atteso Messia), il figlio di Dio, Gesù gli rispose che proprio su questo principio sarebbe stata fondata la sua chiesa: “su questa pietra io edificherò la mia chiesa” (Vangelo di Matteo 16,18). Si noti che Gesù non disse a Pietro “su di te”, ma “su questa pietra”. Forzando l'interpretazione di questo brano si è cercato di giustificare per secoli l'esistenza di un capo “in carne ed ossa” della chiesa universale, nonché il suo potere temporale (ci ricordiamo dello stato Pontificio e del Papa Re...?). Il Nuovo Testamento insegna che le cose non stanno affatto così, perché gli apostoli avevano tutti pari dignità ed autorità e hanno condotto la chiesa come umili servitori; per esempio, non accettavano che alcuno si inchinasse davanti a loro, né si facevano chiamare maestro, padre o santo padre (Atti degli apostoli 10:26; Matteo 23:8-10).

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Chi è, allora, il capo della chiesa? E come essa è strutturata?

Non c'è alcun dubbio a riguardo: il capo è Gesù Cristo! In questo credevano gli stessi apostoli e i cristiani del I secolo. “Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa” (lettera ai Colossesi 1,18). Ma questa non è una novità, perché a parole tutti sono d’accordo. Nei fatti, invece, gli uomini hanno fatto di tutto per dimostrare che “un Cristo” da solo nei cieli non è sufficiente a governare la sua chiesa: ciò avviene perché meno si crede nei contenuti e nell’efficacia della Parola di Dio e più si avverte l’esigenza di stabilire dei capi umani, dimenticando la natura divina di Gesù e ritenendo insufficiente l’opera dello Spirito Santo. La Parola di Dio non ha dato un’organizzazione centralizzata alla chiesa, a struttura piramidale, bensì una con valenza locale. È la singola comunità che sceglie i suoi vescovi e si relaziona con le altre, rispettandone l’autonomia. Coloro che sono incaricati dalla propria comunità non appartengono a una casta separata di persone, ma sono come tutti gli altri (spesso sposati, come lo stesso Pietro), perché non esiste la distinzione clero-laici nel Nuovo Testamento! «Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, [...] uno che governi bene la propria famiglia [...] ma se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?» (1a lettera a Timoteo 3:5).

Chi è la pietra su cui si fonda la chiesa?

La risposta viene fornita da Pietro: «Accostandovi a lui [Cristo], come a pietra vivente, rigettata dagli uomini ma eletta e preziosa davanti a Dio, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale» (1a lettera di Pietro 3,15). La chiesa è dunque come un edificio, in cui la pietra portante è Cristo, mentre i cristiani sono i “mattoni” che poggiano ed edificano su di essa.

E la successione?

Qualora, forzando l'interpretazione della Bibbia, ammettessimo che Gesù abbia scelto un capo “sostitutivo” per guidare tutti cristiani in sua vece, resterebbe ancora da sciogliere il nodo della successione. Non c'è infatti alcun appiglio in tal senso in tutto il Nuovo Testamento, dal quale si desume, piuttosto, che gli apostoli ebbero un ruolo unico e irripetibile nella storia della chiesa!

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